Presentazione del nuovo allenatore delle Fere, questa mattina in sala stampa al Liberati.
Ad introdurre alla stampa ed alla città il neo tecnico rossoverde Luigi De Canio ha pensato il presidente Stefano Ranucci:

“Anzitutto desidero ringraziare il patron Stefano Bandecchi per le belle parole spese nei miei confronti durante la sua conferenza stampa di ieri alla quale, e me ne dispiaccio, non ho potuto essere presente. Chi mi conosce – ha proseguito il presidente – sa che ho il brutto difetto di lavorare molto, ed ora mi trovo costretto a farlo da casa per motivi di salute. Anche per questo ci tengo a ringraziare il signor De Canio che è venuto a casa mia per discutere dei progetti; ho subito percepito un feeling positivo che spero si tramuti anche in una bella amicizia extra lavorativa”.

Luigi De Canio si presenta e appare tanto pacato quanto risoluto e fiducioso.

“Nei giorni scorsi – spiega il nuovo allenatore delle Fere – ho letto una intervista di Stefano Bandecchi nella quale il patron ribadiva di sognare la serie A e al contempo ammetteva qualche errore di valutazione. Esternazioni del genere – spiega Luigi De Canio – sono davvero rare e appartengono soltanto a persone perbene come lui. Poi ho ricevuto la telefonata di Stefano Ranucci e il presidente mi ha fulminato usando parole che possono essere pronunciate esclusivamente da gente seria e fortemente intenzionata a fare bene. Ho compreso che questa società è animata da una forte volontà di programmare per realizzare qualcosa di importante. Importante come una piazza con un passato prestigioso come quella di Terni. Ovviamente partecipare ad un progetto del genere mi affascina e mi stimola a dare il massimo. Non possiedo la bacchetta magica, però garantisco impegno e dedizione totale alla causa. L’obiettivo salvezza è complicato – conclude il tecnico materano – ma non impossibile. Accetto con entusiasmo questa sfida, nella consapevolezza che siamo di fronte ad un’impresa difficile ma non disperata per il raggiungimento della quale ci sarà bisogno del supporto di tutti, a partire dai nostri tifosi”.

 

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