Alessandro Manni, ex giocatore delle Fere, ci racconta i suoi Under 16 e cosa si aspetta nel 2020 da e per i suoi ragazzi.

Mister, puoi tracciare un bilancio dei primi mesi?

“Noi tecnici siamo sicuramente consapevoli di avere una responsabilità importante:
quella di far crescere come “uomini” degli adolescenti che vedono il mondo ormai tutto loro prima ancora di cercare di farli diventare, un domani, giocatori affermati. In questo rispondendo alla domanda credo che siamo in linea con i programmi non solo di carattere sportivo. Il senso di appartenenza e l’unione di intenti sono condizioni che assieme a staff e calciatori ricerchiamo e vogliamo condividere nel nostro percorso”.

Dove hai riscontrato la crescita maggiore della tua squadra e dove pensi invece si possa ancora migliorare?

“Nel mondo giovanile a differenza delle prime squadre si hanno delle risposte a volte incredibili. Ragazzi che esplodono in un mese e purtroppo anche situzioni all’opposto.
Difficile prevedere cosa accadrà. Sicuramente il “gruppo” è l’elemento centrale su cui tutti cerchiamo di migliorare, noi tecnici per primi. La strada intrapresa è quella giusta”.

Com’è il livello del campionato?

“Il livello è sicuramente molto competitivo. Questo accade anche perchè il campionato cui partecipiamo non è obbligatorio per le Società di Lega Pro. Ovviamente chi ha scelto di parteciparvi, come abbiamo fatto noi, lo fa con la prospettiva di creare un gruppo competitivo per l’Under 17 e a seguire per la Berretti. La qualità è alta e questo si evince anche dal grandissimo equilibrio del torneo stesso”.

Cosa ti aspetti dalla seconda parte di stagione?

“Dal punto di vista sportivo credo che abbiamo la possibilità di renderci protagonisti in termini di qualità del gioco che è la componente principe da ricercare; anche a discapito del risultato pur sapendo che poi la domenica si gioca per vincere. Ritengo comunque che legare il solo risultato finale alla crescita di squadra sia un errore da non commettere.
Cosa mi auguro ancora? Magari che possa esplodere qualche nostro ragazzo e, chissà, ritrovarlo tra qualche anno nel mondo professionistico”.

Com’è il rapporto con lo staff ed in generale con l’organizzazione dell’intero settore giovanile?

“A tale proposito desidero spendere dei ringraziamenti ai miei collaboratori Mario Siragusa,
Luca Casali, Alessandro Alberti, Alberto Raggi, ed i nostri accompagnatori Flavio Capotosti e Claudio Manieri. Si tratta di persone squisite dal punto di vista umano e veramente con una passione unica per questo sport e per la maglia rossoverde.
Per quel che concerne la Società inutile dire che siamo fortunati ad essere parte integrante del progetto Ternana nella persona di Stefano Bandecchi e del nostro vice presidente Paolo Tagliavento. Una Società veramente solida e con principi forti di lealtà sportiva. Tutti svolgono un ruolo importante per i compiti che hanno partendo dal responsabile Silvio Paolucci passando per Stefano Furlan per arrivare al segretario Emilio Miele e tutte, ma proprio tutte le persone che si adoperano per far funzionare l’organizzazione al meglio”.

Condividi