Si è svolto questa mattina allo stadio Libero Liberati il sopralluogo per la verifica dello stato dell’impianto che ospita la Ternana Calcio. La Commissione provinciale di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo (composta dal Viceprefetto Vicario dott. Andrea Gambassi, dal dott. Raffaele Clemente della Questura di Terni, dalla dott.ssa Claudia Di Persio dirigente della Divisione di Polizia Amministrativa della Questura di Terni, dall’ispettore Stefano Liorni del Comando Provinciale V.V.F., dall’arch. Luciano Giallorenzo della Regione Umbria, dalla dott.ssa Luisa Valsenti dell’USL 2 Umbria, dall’ing. Francesco Ercole Galli dell’Ordine degli Ingegneri, dall’arch. Sauro Santini del Coni di Perugia, dal Ten. Andrea Fabri e dalla dott.ssa Maria Rosaria Moscatelli del Comune di Terni) ha espresso parere favorevole in merito alle numerose opere eseguite da parte della società rossoverde, definendole eseguite “a regola d’arte”.
Tali interventi hanno reso la “casa” delle Fere molto più fruibile, sicura ed esteticamente accattivante, tanto che sono arrivati i complimenti della Commissione, espressi direttamente al presidente rossoverde Stefano Ranucci.

Il numero uno ha così commentato: “Sentirsi dire di aver svolto i lavori “a regola d’arte” ci inorgoglisce e ci ripaga dei tanti sacrifici portati avanti in questi mesi, e non soltanto dal punto di vista economico. Le vicissitudini che tutti conosciamo, soprattutto di carattere giuridico, l’organizzazione del ritiro e di tutto quello che ruota attorno ad una squadra di calcio professionistica, non ci hanno infatti impedito di seguire con scrupolo e attenzione, sottraendo tempo anche agli impegni con l’Università, l’evolversi dei lavori richiesti al Liberati. Ora – ha proseguito Stefano Ranucci – il nostro stadio non solo presenta un volto nuovo, esteticamente più gradevole, ma ha acquisito criteri di solidità e fruibilità che lo hanno reso un luogo sicuro e piacevole da frequentare. La speranza ora è che il manto del Liberati diventi palcoscenico di tante vittorie delle nostre Fere”.

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